Il cotone: la base di un prodotto di qualità

Con l’arrivo della bella stagione è giunto il momento di fare il cambio degli armadi e dei cassetti. Abiti, lenzuola, scarpe e cappotti spariranno nelle scatole o verranno risistemati in fondo alla cabina armadio per lasciare spazio a t-shirt, pantaloni corti, giacche e completi di lino, sandali e copriletti estivi. Ma la rivoluzione che – come ogni anno – arriva puntuale con la fine di aprile coinvolge anche i nostri capi intimi.  Assieme ai vestiti pesanti, i piumoni imbottiti e i maglioni di lana scomparirà, infatti, anche la biancheria invernale.

Di nuovo, quindi, ci prepariamo a salutare, almeno per sei mesi pigiami e vestaglie di flanella calze lunghe di lana e maglie a maniche lunghe, per accogliere la libertà di movimento, la leggerezza e la freschezza delle magliette di cotone, i calzini in filo di scozia, i boxer in jersey, lino o in tessuto camicia.

Anche i toni e le fantasie si preparano ad essere meno austeri e più chiari.

È vero che ci sono tinte e fantasie come l’azzurro, il quadrettato e i classici nero e bianco che, per l’eleganza che evocano, non conoscono stagione e vanno bene sia in estate che in inverno, ma bisogna riconoscere che certe fantasie molto colorate, magari stampate su sfondo bianco, richiamano subito l’allegria e la spensieratezza dei giorni di sole e sono quindi più ricercate nei mesi che vanno da aprile a ottobre.

Si tratta comunque di considerazioni estetiche che hanno a che fare con i gusti personali e le esigenze di ognuno.  La tinta unita piuttosto che le righe, la vestaglia scozzese dal taglio classico e tradizionale invece del pigiama blu dalle linee moderne sono altrettante espressioni della fantasia e delle preferenze di chi li indossa.

 Quel che, invece, non può essere lasciato alle sensazioni del momento ma deve rispondere a precisi standard qualitativi è la fattura dei capi di biancheria che si vestono.

E con fattura intendiamo diversi aspetti. Prima di tutto il taglio e il modello che devono soddisfare precise esigenze funzionali. Che si parli di boxer parigamba, piuttosto che di shorts o di slip, che si scelga di dormire con un pigiama in cotone strech o con la versione a pantaloni corti, si tratta comunque di indumenti che si indossano tutto il giorno (o tutta la notte) e devono garantire il massimo confort.

Tutti conosciamo l’irritante disagio del calzino che scende perché l’elastico si è allentato o il fastidio provocato da cuciture troppo grossolane, per non parlare dell’etichetta delle magliette a girocollo, troppo grande o troppo rigida, che tormenta la pelle della nuca.

È anche da questi significativi dettagli che si riconosce un prodotto di valore, come i capi di Olimpia 1960, da uno più dozzinale.  

Il secondo, fondamentale aspetto legato alla fattura, quindi, è la qualità dei tessuti utilizzati. L’impiego di filati naturali che permettano alla pelle di traspirare e non la irritino è fondamentale in ogni momento dell’anno, soprattutto considerando la delicatezza delle zone con cui sono a contatto. Ma diventa ancor più significativa con l’avvicinarsi del caldo, quando le alte temperature fanno sudare ma le situazioni sociali e lavorative non permettono di assecondare le esigenze di termoregolazione del corpo.

Il cotone è il filato naturale che sta alla base di tutti i tessuti utilizzati per i capi di biancheria prodotti da Olimpia 1960 e garantisce quindi quella morbidezza che accarezza la pelle e la fa sentire sempre asciutta e fresca.

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